La siciliane e la Coppa Italia: un filo che si riannoda
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- Creato Venerdì, 14 Febbraio 2014 22:28
- Scritto da Roberto Quartarone
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Ragusa, 14 feb. – Sabato e domenica Schio, Ragusa, Lucca e Umbertide, le quattro squadre di basket femminile più forti d’Italia, si contenderanno la Coppa Italia di Serie A1. La Passalacqua e la LegA Basket Femminile organizzano il secondo evento più interessante dell’anno, dopo la finale dei play-off, riportando in Sicilia la coppa a distanza di quindici anni dall’ultima volta.
RICORDI IBLEI. La Virtus Passalacqua è alla prima coppa di massima serie “in carriera”. Appena una stagione fa, fu vice campionessa del trofeo di Serie A2, cedendo solo alla super-Reyer Venezia. La Final Four disputata a San Martino di Lupari fu seguitissima sul web e mvp fu Giovanna Pertile. A Ragusa, tuttavia, ricordano ancora i tempi della Virtus storica, presente alle edizioni della coppa maggiore maschile del 1970 (eliminata al terzo turno, per 58-57, dalla Viola, dopo aver superato Piazza Armerina e Palermo) e 1999 (fuori ai sedicesimi contro Rimini) e addirittura alla Supercoppa 2000 (eliminata insieme a Barcellona da Avellino).
VITTORIE IMPOSSIBILI. L’unica squadra siciliana capace di vincere la Coppa Italia femminile è stata la compianta Pallacanestro Ribera. La società agrigentina, rilevato il titolo di Termini, fu protagonista di sei stagioni di spessore in A1, culminate nella Coppa del 2006 a Schio. Nel resoconto di Superbasket, che pubblichiamo qui a fianco, si ricordano il canestro abbassato a 2,9 metri, una citazione pesante del coach Sandro Orlando («Chi di voi ha vinto qualcosa da protagonista? Nessuna, quindi pensate solo a lavorare»: gran motivatore!) e le schede delle giocatrici, tra cui spiccavano la talentuosa ala lettone Diāna Skrastiņa, l’intensa play Susanna Stabile, le statunitensi Ebony Hoffman, Brooke Reves e Danielle Viglione. Le riberesi vinsero la finale contro Faenza e l’auspicio per il presidente Alessandro Massinelli era di crescere ancora. Ma dopo tre anni la società chiuse i battenti.
COPPA ITALIA IN SICILIA/1. La prima volta della Final Four in Sicilia risale a 19 anni fa. Era il 1995: campionato di A1 a 14 squadre, tre isolane (le matricole S.C. Alcamo e PCR Messina e la veterana Priolo), campionessa d'Italia la Pool Comense. La Coppa nazionale prevede due turni a eliminazione diretta, da cui la formazione messinese allenata da Enzo Porchi esce imbattuta. E tocca proprio alla formazione del presidente Correnti organizzare semifinali e finali con al via Comense, Schio e Priolo. Le due siciliane escono però al primo turno (la PCR di un punto) e il titolo va ancora alle lombarde, con Razija Mujanović protagonista. «Si giocò in un PalaTracuzzi pienissimo e in anteprima alle due semifinali, la splendida organizzazione curata dal mitico Sergio Magazzù, aveva messo in cantiere un clinic tenuto da Ettore Messina», ricorda Porchi, che contava su due fuoriclasse come Janice Lawrence e Jennifer Gillom, oltre a Cristina Correnti, Angela Adamoli e Betty Pasini.
COPPA ITALIA IN SICILIA/2. Diciassette anni fa, fu Priolo Gargallo a ospitare la coppa nazionale. Quattro squadre dell’Isola figuravano in A1, la PCR Messina e Priolo uscirono solo al primo turno dei play-off per lo scudetto, mentre Rescifina e Alcamo dovettero fare i play-out. Eppure, la Trogylos di Santino Coppa vinse la prima fase del trofeo e si aggiudicò l’organizzazione della Final Four. Il 28 febbraio e il 1º marzo 1997 Como, Thiene, Parma e Priolo se lo contesero: le biancoverdi (che schieravano il pivottone stelle e strisce Rhonda Mapp e la lettone Diāna Skrastiņa) uscirono contro il CariParma di Piero Pasini e il trofeo se l’aggiudicò l’invincibile Como di Aldo Corno (Mara Fullin, Andrea Congreaves e Teresa Weatherspoon furono artefici della vittoria).
COPPA ITALIA IN SICILIA/3. Era il 1999, Como si apprestava a vincere il nono campionato di fila, la Rescifina Messina chiuse seconda, Priolo quarta – entrambe uscirono in semifinale play-off –, mentre PCR Messina e Alcamo si salvarono, otto squadre dell'Isola erano in A2 (vinta da Termini Imerese). La formula della Coppa includeva una prima fase a gironi e la Final Four, che si disputò il 24 e 25 febbraio 1999 a Messina. Le siciliane Rescifina e Priolo erano al via: in semifinale, le ragazze di Nino Molino eliminarono Parma (52-45), quelle di Santino Coppa furono fermate da Schio (63-59). In finale, il 52-45 premiò le arancioni venete, trascinate dalle lunghe Trisha Fallon (americana, 19 punti) e Lorenza Arnetoli (13). Con la Rescifina giocavano tra le altre la stella russo-francese Elena Chudašova e la guardia azzurra Anna Costalunga.
COPPA PREISTORICA. La Coppa Italia come la conosciamo esiste dal 1993, con le varianti della prima fase, ma con la costante dell’evento finale. Le versioni precedenti erano a eliminazione diretta. Palermo giunse agli ottavi nella prima edizione del 1969, la Drago Messina arrivò ai quarti nel ’70, così come Agrigento nel ’71 e Palermo nel ’73. Erano i tempi in cui nella maschile lo Sport Club Catania riusciva a incontrare l’Ignis Varese o il Mobilquattro Milano.
Aggiornato il 15 febbraio h 14:45.
Roberto Quartarone
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Bianco&Nero - 80 anni di pallacanestro etnea
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- Creato Lunedì, 21 Gennaio 2013 23:00
- Scritto da Roberto Quartarone
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Catania, 22 gen. - Tutto inizia in via Plebiscito, nel Reclusorio della Purità: dodici studenti si conoscono lì e si organizzano per giocare a “palla al cesto”. Antonino Sapienza e i suoi amici approfittano del grande cortile interno per praticare uno sport di squadra alternativo al calcio e in poco tempo coinvolgono ragazzi più giovani, universitari e anche un gruppo di atlete. Il 22 gennaio di ottant’anni fa, il quotidiano locale dà la notizia: è così che la pallacanestro è arrivata nella provincia di Catania, espandendosi presto anche a Giarre, Acireale e in altri centri.
Dal 1933 ad oggi, il basket etneo si è caratterizzato soprattutto per il suo lavoro con la base e le giovanili, più che con le squadre senior. Sono stati incostanti i campionati d’alto livello disputati, come i tre anni di Serie A/Seconda Serie della Grifone negli anni sessanta, la stagione del Gad Etna in Serie B negli anni settanta e i campionati di A2 femminile di Cstl Basket, Costa e Palmares negli anni novanta e duemila.
Sono alcuni invece i successi giovanili, tra i quali spiccano i due scudetti femminili della Lazùr. E si ricordano anche degli etnei arrivati fino alla massima serie, come Mario Porto, Angelo Destasio e Alberto Di Mauro, e alla Nazionale, come Alessandra Formica. Oggi, sono le prime squadre di Acireale e Paternò le uniche a disputare un campionato senior nazionale, mentre molte altre piccole e medie società sono attive in ambito regionale e giovanile.
Ad agosto del 2012 è uscito “Il libro d’oro del basket catanese”, che raccoglie gli aneddoti di questi ottant’anni di storia attraverso foto, interviste, articoli e risultati, partendo dalla base sviluppata negli anni dal blog di Basket Catanese e a cui hanno contribuito le testimonianze di un gran numero degli stessi protagonisti.
Roberto Quartarone
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