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Il Personaggio - Angelo Cafarelli: l'euro-scout che viene dalla Sicilia

Intervistiamo l'uomo che ha portato quest'anno in Sicilia due lituani ed un ungherese, rendendo sempre più multietnica la nostra pallacanestro

 

 

Fino a qualche anno fa nelle minors, siciliane e non solo, spopolavano giocatori stranieri provenienti dal Sud America, in particolare dall'Argentina, con qualche eccezione (ricordiamo ad esempio gli statunitensi Gillcafarelli angelo 001es e Dunn a Licata), nelle ultime stagioni però i tornei regionali si sono arricchiti di atleti provenienti dall'Est Europa, ma anche dal Nord Europa. Uno dei loro scopritori è lo scout di San Piero Patti Angelo Cafarelli.

 

Lo abbiamo intervistato per capire qualcosa in più di un mondo che si avvicina progressivamente a chi fa pratica agonistica a svariati livelli.

 

 

 

Quando ed in che modo inizia il suo rapporto con la pallacanestro?

 

«Inizia tutto oltre 15 anni fa, ho cominciato facendo l'ufficiale di campo, ruolo che ho ricoperto per oltre dieci anni. Poi, dopo una piccola pausa, è da tre anni che faccio questo mestiere quasi a tempo pieno. E' nato tutto per caso, seguivo tanto statistiche e partite, ho poi iniziato a portare ragazzi a giocare in Italia e all'estero».

 

 

 

Cosa vuol dire fare lo scout nel mondo della pallacanestro?

 

«Significa seguire giocatori durante gli anni per poi lanciarli in campionati senior. Seguo atleti di quasi tutte le serie minori europee: Francia, Inghilterra, Lituania, Germania e non solo. Vedendo i loro progressi il mio obiettivo è poi lanciarli in campionati come la C Regionale. Il primo giocatore che ho avuto è stato Dominik Kos, ala croata che ho portato a San Filippo del Mela tre anni, quando ha vinto la C2».

 

 

 

Una giornata tipo di Angelo Cafarelli.

 

«Inizia la mattina presto, consultando diversi siti. Nel pomeriggio dopo le 18 visiono video e consulto statistiche, appuntando tutto sul mio agendone in cui prendo ogni tipo di nota. Questo ogni giorno, ed il computer è fondamentale per questo lavoro».

 

 

 

Quanti sono i ragazzi che sono sotto il suo controllo e in che campionati giocano?

 

«Sono circa una trentina, per la maggior parte si tratta di stranieri che giocano in Italia: dalla Lombardia, passando per Lazio, Calabria, Marche e ovviamente Sicilia. Nella nostra regione sono quattro, ovvero Rivero (Cus Messina), Sosnovskis (Mura Canicattì), Szabo (Milone Capo d'Orlando) e Valantinas (Paceco). Ci sono anche giocatori italiani fra C1 e C2».

 

 

 

Ci sono atleti con qualità che possono far pensare ad un futuro nei massimi campionati nazionali?

 

«Quest'estate è stato un mese in prova a Sant'Antimo Samuel Cricelli, un italo-inglese di 200 cm. Ala capace di giocare due ruoli, molto rapido e interessante».

 

 

 

A suo parere la presenza di giocatori straniera agevola o rende difficile la crescita dei giovani atleti locali?

 

«E' una domanda difficile. Devo dire che ci sono contesti in cui la presenza di giocatori provenienti da fuori toglie spazio ai giovani, ma bisogna dire che spesso l'innesto di un giocatore esperto e di qualità può agevolare la crescita di giovani talenti italiani. Prendo ad esempio la Milone Capo d'Orlando, che ha preso Tibor Szabo per supportare una squadra giovanissima».

 

 

 

Che opinione ha sul livello della C Regionale che prenderà il via fra pochi giorni?

 

«L'inserimento di tanti ragazzi stranieri ha alzato il livello del torneo. Vedo bene Paceco con Faranna e coach Dino Barbera, che ha vinto gli ultimi due campionati con Alcamo e Marsala; da non sottovalutare anche il Canicattì del presidente Cigna. Certamente è molto forte il Cus Messina con Sidoti e Contaldo sotto, farà bene anche Comiso con una squadra esperta».

 

 

 

Salirà quest'anno una sola squadra in Divisione Nazionale C, al netto di ripescaggi. Chi vede favorita?

 

«Se devo dire un nome dico quello del Cus Messina, che mi sembra la più attrezzata».

 

 

 

Quest'anno al suo ruolo di scout affianca anche quello di direttore sportivo del Cocuzza San Filippo del Mela, compagine tornata quest'anno in un campionato nazionale. Quando nasce questo connubio?

 

«Nasce tutto nel 2009, quando porto a San Filippo Kos ed il pivot americano Kohs da Capo d'Orlando, poi sostituito da Coppola. Da quel momento sono rimasto vicino alla società, il rapporto con la dirigenza e con coach Romeo è sempre stato ottimo, per cui mi hanno chiesto questa estate di fare il direttore sportivo »

 

 

 

Grazie per l'intervista ed in bocca al lupo.

 

«Grazie a voi. Buon lavoro!»

 

 

 

 

Carlo Passarello

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