Il 13° uomo - È tempo di cambiare (1/2)
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- Categoria: Il Personaggio
- Creato Giovedì, 29 Marzo 2012 18:19
- Scritto da Omar La Cognata
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Il nostro angolo di riflessione continua con il tentativo di coinvolgere in particolare i protagonisti della pallacanestro giocata, allenatori, giocatori e non di meno dirigenti (con e senza portafoglio) che con molti sacrifici e con tanta passione portano avanti l’attività sportiva.
La principale riflessione che mi viene alla mente è questa: “In un momento di crisi generalizzata del sistema politico economico italiano, caratterizzato da un processo di cambiamento drastico, non è forse il caso di avere il coraggio di cambiare anche nel mondo sportivo ed in particolare in quello della pallacanestro?"
Leggendo i vari commenti, soprattutto degli addetti ai lavori siciliani, si riscontra un filo conduttore comune cioè, campionati onerosi, tasse troppo alte, il problema dei parametri, i settori giovanili poco prolifici, dislivello tra Sicilia orientale e Sicilia Occidentale, etc….. A tale proposito voglio proporre alcune idee per il settore regionale e invito anche i lettori a partecipare attivamente con proposte o riflessioni.
Campionati giovanili:
1)Inserire un sistema premiante a livello sia provinciale che regionale, per le società sportive che ottengono i migliori risultati (ad esempio esenzione delle tasse gara, forniture di attrezzature sportive o abbigliamento sportivo, etc…) ma anche per gli allenatori e gli atleti (partecipazione gratuita ai clinic o stage federali), cioè un sistema pro-attivo volto a premiare chi produce di più sia in termini quantitativi che qualitativi.
2)Monitorare e migliorare il sistema delle rappresentative provinciali, per permettere di valutare il divario esistente tra le varie realtà provinciali.
3)Riorganizzare i campionati, innanzitutto partendo dal criterio territoriale, in quanto ha poco senso disperdere risorse in trasferte onerose se poi il livello delle squadre di una provincia è molto più basso rispetto a quello di un’altra, oltre ad evitare formule pesanti (tipo 2 volte andata e ritorno), solo per raggiungere lo standard minimo della formazione.
4)Eliminare la classe (eccellenza, elitè, normale) dei campionati giovanili, in quanto in una fase di crisi della pallacanestro si rischia solo di considerare eccellente ciò che in tempi di pace rappresenta la normalità, spingendo i pochi veri talenti ad espatriare nelle grandi società sportive del nord.
5)Io considero di particolare importanza la possibilità di svolgere i campionati, in particolare in Sicilia, anche durante le stagioni più belle, possibilmente utilizzando anche i campi all’aperto, in questo modo con il maggior tempo libero dei ragazzi sarebbe possibile dare continuità alla loro formazione e dare maggiore visibilità a questo sport.
6)Investire risorse per la formazione di nuovi allenatori, incentivando soprattutto ex giocatori o anche docenti di educazione motoria, che con tanta passione sono disposti, anche senza nessuna retribuzione, a formare gli atleti del futuro.
7)Eliminare le numerose limitazioni e obblighi che riguardano il settore allenatori, ormai è più semplice aggiornarsi tramite internet piuttosto che partecipare in modo obbligato ai costosi corsi di aggiornamento per ottenere i necessari crediti Pao; sarebbe opportuna una presenza costante dei formatori nazionali e regionali nelle varie realtà provinciali per visionare e migliorare il lavoro svolto sul campo dai diretti interessati, così da migliorare la qualità di tutto il movimento cestistico.
8)Investire nelle Scuole, con progetti formativi, che possano introdurre gli allenatori all’interno delle scuole per promuovere la pallacanestro a livello minibasket, e iniziare attivamente a selezionare delle squadre di talenti a livello adolescenziale.
Queste sono alcune umili proposte, giuste o sbagliate non lo so, ma so che è importante discuterne.
Omar la Cognata