Luigi Lamonica e le Olimpiadi: Londra come Pechino, un sogno che si realizza
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- Categoria: Il Personaggio
- Creato Martedì, 19 Giugno 2012 23:03
- Scritto da Chiara Borzì
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Messina - In occasione della presentazione del libro “Decidere” abbiamo colto l’occasione per fare qualche domanda a Luigi Lamonica per approfondire alcuni aspetti legati al suo ultimo lavoro, ma anche carpire qualche emozione in vista del
prossimo impegno dell’arbitro italiano alle Olimpiadi di Londra 2012.
Luigi Lamonica arbitro, speriamo non atipico, con il dono della comunicazione. Quanto pensi che i tuoi libri possano aiutare le generazioni degli arbitri del futuro?
“Lo scopo è proprio questo, lasciare un segno tangibile di cosa voglia dire fare l’arbitro a certi livelli e far capire a tanti ragazzi, probabilmente adesso un pò frastornati, che arbitrare è anche un modo diverso per giocare a pallacanestro e che attraverso l’arbitraggio si possono avere dei risultati notevoli”.
Notevoli come i risultati che hai avuto tu anche quest’anno: hai arbitrato la finale di Eurolega, gara 2 della finale playoff tra Montepaschi Siena e Olimpia Milano e, infine, a breve le Olimpiadi. Ci sono anni di esperienza alle spalle ma ogni incontro ha una storia a se, per cui, cosa ti aspetti di trovare di nuovo alle Olimpiadi?
“L’Olimpiadi di per se sono qualcosa di speciale nel senso che ad avere valore non è tanto il risultato sportivo ma vivere quell’atmosfera. Fino a quando non ci vai non ti rendi conto di cosa sia. Io ricordo i miei colleghi più anziani che sempre mi dicevano: “sin a quando non fai le Olimpiadi non sei un vero arbitro!” e stentavo a credergli. Quando poi sei davvero lì ti rendi conto che effettivamente c’è qualcosa di diverso: c’è un aria completamente particolare. Nessun risultato sportivo è importante, anche nelle sconfitte i giocatori che perdono non hanno da recriminare. Per loro giocare in qual' ambiente li e già un grande successo e per un arbitro essere designato per le Olimpiadi è una cosa che ti rimane dentro per tutta la vita.
Io ho la fortuna di averne fatta una, mi accingo a farne un’altra che è una cosa inaspettata completamente ed è un sogno che ritorna. Pechino è, infatti, stato un sogno e io sono sicuro che Londra sarà uguale a Pechino, a dispetto di chi ha detto che non sarebbe stato possibile riprovare le stesse sensazioni".
Unico rappresentate per l'Italia (nessuna delle due nostre squadre nazionali ha purtroppo strappato il pass per Londra) Gigi Lamonica continua così ad essere bandiera del nostro movimento in giro per il mondo.
(Ph. Luigi Lamonica durante la presentazione del libro "Decidere")
Chiara Borzì
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Twitter:@ChiaraBorzi